La regina delle beole è la beola Bianca della val d’Ossola, un vero e proprio regalo della natura che non teme confronti neanche con marmi o onici più pregiati. La beola bianca è una via di mezzo tra la beola grigia e la beola Ghiandonata, questo perché i piani di tale materiale a spacco naturale risultano più lineari (lisci) rispetto al Ghiandone, e di spessore ridotto. Per i lavorati da esterno questa pietra non è particolarmente utilizzata non tanto per la sua resistenza (ottima alla compressione e al gelo come del resto tutte le beole); ma perché è di base bianca e l’inquinamento atmosferico tende ad alterare velocemente la propria colorazione.Non essendo il costo di questo materiale particolarmente economico, si opta per una beola come la Grigia Argentata o Favalle. Ortogneiss aplitico a grana molto fine omogenea, di colore bianco (è la varietà più chiara); foliazione evidente e moderata lineazione mineralogica. Composizione mineralogica: quarzo, K-feldspato, plagioclasio, scarse miche (muscovite prevalente). Un minerale accessorio importante è la tormalina, in cristalli di lunghezza millimetrica disposti parallelamente alla lineazione.
È particolarmente apprezzata oltre che per la realizzazione delle classiche pavimentazioni a spacco anche per la presenza di piccole presenze di quarzo occhiardino sulla superficie. Spesso è impiegata per la realizzazione di rivestimenti murari o di colonne, con la classica pietra a vista, o liste da muro, che consentono di realizzare questi mattoncini in pietra estremamente precisi completamente a spacco.
Oltre alla tonalità Bianca selezionata vi è la possibilità di averne un’altra chiamata bianca dorata con presenze di rossiccio, che dona ai rivestimenti un apparente effetto antico. Alle vivacità delle molteplici colorazioni si aggiunge il fattore dei costi non elevati grazie alla tecnica di spacco naturale.Uso per interni ed esterni
È nell’uso da interni che la beola Bianca dà il meglio di sé: dai pavimenti ai rivestimenti di sale o soggiorni, sino ai top bagni o top cucine, alle scale, soglie o davanzali.Non vi è un angolo nel quale la beola bianca non tende a valorizzare l’ambiente nella quale è inserita.
Adifferenza di altre pietre non teme alcuna lavorazione sulla superficie, dallo spazzolato all’anticato, dal lucido al levigato.Questa pietra, grazie alla sua venatura che corre orizzontalmente alle piastrelle,è garanzia di eleganza e raffinatezza.
Specifiche e dati tecnici per la Beola Bianca
Principali Impieghi